vino italia leader 1A differenze del 2012, nel 2013 l’Italia rimette la freccia e supera la Francia nella produzione di vino tornando ad essere leader mondiale. L’occasione è valsa la pena per servire un ottimo Gavi Docg all’ultimo G-20 tenutosi a San Pietroburgo, considerato il vino dei più forti, della cultura e degli sportivi. Tuttavia non è tutto oro quel che luccica.

Se la prima posizione mondiale è stata riconquistata, è comunque un dato di fatto che in Italia si consuma sempre meno vino: quest’anno il consumo è sceso al minimo storico fin dal 1861, anno dell’unificazione dell’Italia, attestandosi sui 22,6 milioni di ettolitri.

Visto il trend in Italia, allora, il vino nostrano prende sempre di più la via dell’export, in particolare verso Stati Uniti, Europa e l’Oriente. Negli Stati Uniti le nostre produzioni hanno nuovamente superato quelle francesi, ma la crescita nel Paese a selle e strisce va comunque a rallentare.

L’exploit si ha invece verso nuovi mercati, quelli di Ucraina, Russia ed Asia, Paesi in cui il nostro vino di qualità è sempre più richiesto. Una tendenza che secondo Coldiretti proseguirà anche il prossimo anno.

Ed il 2013 sembra confermarsi un anno di sorpassi e controsorpassi. Infatti, i vini bianchi sono stati prodotti in quantità superiore rispetto ai vini rossi. La produzione totale è stata pari a 44 milioni di ettolitri, il 3% in più rispetto all’anno precedente. Di questi, quindi, 22,6 sono stati consumati sul mercato interno, mentre gli altri 23,4 hanno preso la via dell’estero. Il volume d’affari è da capogiro: 9 miliardi di euro che hanno occupato più di un milione di persone.

SONY DSCSuperata la Francia, che quest’anno si è fermata a un soffio in meno: 43,5 milioni di ettolitri.

L’aumento di produzione è stato favorito anche dal clima particolarmente adatto venutosi a stabilire durante questa fine estate che ha favorito le zone italiane (+8%) al contrario di quelle francesi (-3,9%), flagellate anche dal maltempo nella zona vinicola di Bordeaux con grandinate che hanno rovinato buona parte dei raccolti e che per quest’anno si prevede quindi in calo addirittura del 20%.

Dopo Italia e Francia, sul podio dei produttori mondiali si issa la Spagna, seguita da Stati Uniti e Cina, quest’ultima con una grande crescita anche nel consumo interno.

Si parla, in ogni caso, sempre di stime dal momento che le effettive vendemmie non sono ancora state portate tutte a termine. Anche in Italia la vendemmia è in media stata ritardata di due settimane, grazie anche al clima estivo non particolarmente torrido di quest’anno e che stanno garantendo per di più delle uve di eccellente qualità.

Il segno più si prevede quindi per le esportazioni, che saliranno del 10% raggiungendo il record di cinque miliardi di spedizioni e superando il mercato interno come evidenziato dalle cifre esposte poc’anzi.

Il primo mercato estero italiano, comunque, rimane in Europa, con la Germania leader che vede incrementare l’ingresso di nostri vini del 13%. La maggior crescita di richiesta dei nostri vini è però russa: +32%.

 

Fonte: ansa.it

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