Il Sangiovese di Romagna è stato istituito vino DOC nel 1967 e la sua produzione avviene intorno alle province di Bologna, Ravenna, Forlì, Rimini. È costituito da uve sangiovese o in purezza oppure con un 15% massimo di altre uve rosse della zona.

Viene prodotto in quattro categorie principali:

–          Sangiovese di Romagna semplice

–          Sangiovese di Romagna novello

–          Sangiovese di Romagna Superiore: deve avere una gradazione minima del 12% (e non 11,5%) e può essere consumato solo dopo il 1 Aprile dell’anno successivo a quello di produzione dell’uva.

–          Sangiovese di Romagna Riserva: più maturo dei vini semplici, deve passare necessariamente attraverso un periodo di invecchiamento di due anni.

È un vino rosso rubino con tendenza al violaceo. All’olfatto dona un profumo leggero con ricordi di viola mentre al gusto lo si trova armonico e secco, con un retrogusto tendente all’amarognolo.

Se ne consiglia l’accompagnamento con piatti a base di carne, prosciutto crudo, coppa, salami. Il novello è ottimo assieme alle castagne.

Va servito intorno ai 16-18° centigradi in calici, meglio se della tipologia bordolese. Per la tipologia Riserva invece è consigliabile l’utilizzo di calici ballon.