La sottozona Sassella, Valtellina Superiore DOCG, è la zona più storica per la produzione di vino della Valtellina e rappresenta una delle più importanti aree vitivinicole della valle e dell’intera regione Lombardia, con vitigni antichi che hanno un’età media che supera il mezzo secolo.

Qui, in una zona denominata Valtellina superiore identificata a partire dal 1968 in provincia di Sondrio, tra i comuni di Castione Andevenno, di Sondrio, e in parte nella stessa provincia, in un’area che incastonata tra le montagne e la riva destra dell’Adda, nasce il Valtellina superiore Sassella DOCG, figlio del patris communis Nebbiolo, vitigno di pregio che fa da “genitore” a tanti celebri vini.

Con 130 ettari vitati che si inerpicano tra ripidi ma soleggiati declivi e una produzione massima di 8 tonnellate/ettaro, il Sassella DOCG, che è possibile acquistare online su www.origini.it, è un vino da importanti invecchiamenti ma dalla grande bevibilità, che prende il suo nome dalla località della rupe della Sassella.

Si tratta di un’area montana che ha la caratteristica peculiare di avere un orientamento che va da est ad ovest, suggerita dalla disposizione della Valtellina che segue il percorso dell’Adda prima che questi si tuffi nel Lago di Como.

Il particolare orientamento permette di avere versanti esposti ad al sole con un microclima unico, spettatore di modeste precipitazioni e molto votato alla viticoltura.

Gli inconfondibili pendii vitati, sono il risultato di intensi lavori di terrazzamento atti a rendere coltivabili terreni ritenuti altresì impervi, disegnando un paesaggio agricolo che racconta di un passato fatto di fatica e di costante lavoro per trasportare da fondovalle il materiale per la realizzazione di tali opere.

La denominazione Valtellina Superiore DOCG, secondo il relativo disciplinare, può indicarsi anche facendo riferimento a cinque sottozone: Maroggia, Sassella, Grumello, Inferno e Valgella.

I vini che vengono prodotti in queste aree hanno delle peculiarità che li differenziano l’uno dall’altro, pur mantenendo quelle caratteristiche di omogeneità d’insieme che fanno del Valtellina Superiore una delle espressioni più autentiche del territorio lombardo.

Il Sassella DOCG deve essere ottenuto esclusivamente da uve provenienti da vitigni di Nebbiolo (in queste zone denominato anche Chiavennasca con un chiaro riferimento alla val Chiavenna) per un minimo del 90% a cui si affiancano, per concorrere alla produzione, altri vitigni non aromatici a bacca rossa raccomandati per la provincia di Sondrio per il massimo rimanente del 10% del totale.

Il vino che ne deriva, avente un grado alcolico minimo del 12%, con un periodo minimo di invecchiamento di due anni, di cui almeno uno passato all’interno di botti di rovere, si presenta con un intenso colore rosso rubino, con sentori di viola e prugne.

Pur dimostrando evidente struttura ha un gusto vellutato e fresco che lo rendono un vino morbido e dalla facile beva che portano il sassella DOCG ad esprimere la sua spiccata vocazione gastronomica con abbinamenti classici con primi importanti, selvaggina, carne alla brace e anche formaggi saporiti a media stagionatura.

Questa struttura viene ulteriormente evidenziata dal “Riserva”, frutto dell’invecchiamento per 36 mesi del prodotto di alcune particolari annate.